il santo rosario

pioggia di rose sul mondo

Ad ogni Ave che un’anima di­ce con amore e con fede la Mamma celeste lascia cadere una grazia. Dove? Da per tutto: sui giusti a farli più giusti, sui peccatori per ravvederli. Quan­te! Quante grazie piovono per le Ave del Rosario! Rose bianche, rosse, oro. Rose bianche dei misteri gaudiosi, rosse dei dolorosi, d’oro dei gloriosi.

ma cosa vuol dire?

Recitare il S. rosario vuol dire mettersi in buona disposizione con il Padre celeste. 

Quando io recito il rosario, “prego” e questa preghiera non è una pantomima, come non è una poesia detta a memoria durante la recita di Natale ma è effettivamente colloquio d’amore con Dio. Hai presente quando arrivi in un luogo immerso nella natura e ne ammiri la bellezza e ti senti avvolto da una pace rilassante e ti vien la pelle d’oca? Ecco, per me questa sensazione è la presenza di Dio che si manifesta alla sua creatura, questa creatura che vede il creato e che ne riconosce i meriti del soprumano, qualcosa che no, non può essere fatta da mano d’uomo. L’uomo di solito distrugge. Ecco, io prego Dio dicendo il S. rosario per dire, riconosco Tuo figlio Gesù, riconosco tutto quello che ha passato per me, riconosco anche la Mamma e per mezzo di tutto questo riconoscimento dell’anima che umilmente prega il Suo Dio, Egli opera e effonde la Sua Grazia sui figli Suoi.